I blog

La parola blog è la contrazione di weblog, unione dei termini Web e Log, che può essere tradotta con l’espressione “diario di bordo su Internet“.

Il primo ad utilizzare l’espressione in questo senso sembra sia stato Iorn Barger nel 1997; la contrazione blog (da cui derivò il verbo to blog) fu coniata da Peter Merholz, uno dei primi weblogger.

Come ha osservato Antonio Zoppetti:

in inglese con l’espressione log book si indica il diario di bordo di una nave in cui si registrano tutti gli avvenimenti che accadono. L’espressione web log, dunque, solca volutamente la metafora della navigazione utilizzata a proposito di Intenet per designare un diario virtuale in cui annotare una serie di impressioni e di fatti.

Al termine sono riconducibili quindi:

  • blogger: chi realizza, organizza e gestisce i contenuti di un blog
  • blogsfera o blogosfera: l’insieme dei blog presenti in Rete, la rete comunicativa costituita dai blog e dai link tra questi.

I blog sono spesso ospitati gratuitamente su portali dedicati a questo servizio come www.splinder.com, www.blogspot.com oppure dagli stessi fornitori della connessione Internet (Libero, Tiscali eccetera). Istruzioni intuitive consentono facilmente a chiunque di realizzare un blog personale, il cui aggiornamento è molto più semplice e rapido rispetto a quello di un sito Web.

Gli autori vi possono scrivere di esperienze e riflessioni riferite ai propri interessi, alla propria vita o, in alcuni casi, a personalità fittizie, “virtuali”. Le modalità di realizzazione dei blog però- è questa un’altra caratteristica che li differenzia dai siti personali- tendono a privilegiare il collegamento ad altri blog e lo scambio di messaggi (“commenti”) tra l’autore del blog e i “lettori”.

Come accade per tutto ciò che è reperibile in Internet, i blog sono tutto e il contrario di tutto; alcuni sono visitatissimi, molti autoreferenziali o ignorati; alcuni costituiscono spazi di intelligenza collettiva e/o offrono informazioni alternative o complementari a quelle di altri media, molti sono poco interessanti; alcuni sono attivi da anni, altri durano lo spazio della loro creazione (mantenere aggiornato un blog richiede comunque tempo e passione). Mancano quindi dei filtri “editoriali” che possano fornire indicazioni; ma, una volta che il fenomeno ha assunto le dimensioni attuali (si può ipotizzare, solo in Italia, l’esistenza di centinaia di migliaia di blog), i meccanismi interni alla Rete, gli stessi che “selezionano” i siti, stanno definendo alcune centinaia di blog come “autorevoli” o almeno interessanti (per approfondimenti si rimanda al capitolo Internet e la ricerca).

Se il successo di blog gestiti da personaggi famosi, da giornalisti, da critici letterari eccetera e che magari hanno la possibilità di parlare del loro blog anche sui media tradizionali era prevedibile, sorprende invece (nel senso di constatare un’ennesima caratteristica innovativa della Rete) è la stima ed il seguito di cui oggi godono persone fino a qualche anno fa sconosciute. Alcuni bloggers, nel tempo, sono diventati punto di riferimento di più o meno grandi comunità, all’interno delle quali assumono il ruolo di opinion leader; ciò, chiaramente, accade più facilmente se il blogger è una personalità conosciuta.

BLOG E DIDATTICA

  • I blog, vista la loro facilità di realizzazione, permettono di stimolare gli studenti alla creazione di uno spazio personale in Rete, la qual cosa contribuirà a far loro percepire Internet in maniera “attiva”, cogliendone quindi una delle potenzialità più significative.
  • Ovvie sono le ripercussioni nell’ambito delle competenze linguistiche, visto che attualmente i blog privilegiano la comunicazione testuale.
  • Interessanti appaiono anche le possibilità che questo strumento offre, in un’ottica di apprendimento cooperativo, nella realizzazione e nel monitoraggio di progetti.

Per approfondimenti sui weblog, si rimanda alle riflessioni di Gino Roncaglia in M.Calvo, F. Ciotti, G. Roncaglia, M. A. Zela, Internet 2004. Manuale per l’uso della rete, Laterza, 2003 consultabili gratuitamente nella biblioteca del Progetto Manuzio.